Termini ed espressioni per le specifiche dei torsiometri Termini ed espressioni per le specifiche dei torsiometri | HBM

Termini ed espressioni per le specifiche dei torsiometri

Classe di precisione

Per classe di precisione od accuratezza dei torsiometri HBM si intende che la maggiore delle singole deviazioni date, espresse in percentuale, è inferiore od eguale al valore dichiarato quale classe di precisione. La tolleranza della sensibilità non è compresa nella classe di precisione.

La classe di precisione comprende le seguenti proprietà metrologiche, di seguito spiegate in dettaglio:

  • deviazione della linearità, isteresi compresa (dlh),
  • deviazione standard relativa della ripetibilità (σrel),
  • influenza della temperatura (ogni 10 K) sul segnale di zero (TK0),
  • influenza della temperatura (ogni 10 K) sulla sensibilità (TKc).

Per i trasduttori con due o più uscite elettriche (uscita in frequenza ed in tensione), l'uscita con la maggior precisione determina la classe di precisione. Attenzione a non scambiare la classe di precisione HBM con la classificazione in classi secondo la DIN 51309 o la EA-10/14.

La classe di precisione rispetto alla precisione globale

Essenzialmente, la classe di precisione è un mezzo per diversificare la tipologia delle varie famiglie di strumenti della gamma di produzione HBM. Essa non deve essere confusa con la precisione globale che si usa nella pratica, in cui le singole influenze agiscono nel medesimo momento.

Esempio:

Esaminiamo due versioni del torsiometro a flangia T10F: una con l'opzione “S” (versione standard) e l'altra con l'opzione “G” (con deviazione della linearità ed isteresi ridotta), in ciascun caso per campi nominali di misura da 100 N•m a 10 kN•m.

Per la versione ad “S” il prospetto dati indica i seguenti valori massimi: influenza della temperatura sul segnale di zero (TK0) dello 0,05 %; influenza della temperatura sulla sensibilità (TKC) dello 0,1 %; deviazione della linearità inclusa isteresi (dlh) del ± 0,1 %. In base ai due ultimi valori, la classe di precisione data è dello 0,1. Per contro, la versione “G” offre una deviazione delle linearità inclusa isteresi (dlh) più accurata, il cui valore è soltanto dello 0,05 %.

L'influenza della temperatura sulla sensibilità (TKC) resta tuttavia dello 0,1 % che è il massimo errore dei singoli errori espressi in percentuale. Ne consegue che la classe di precisione della versione “G” è comunque dello 0,1. Da questo punto di vista la versione “G” non offre apparentemente alcun vantaggio. Infatti, essa mostra un vantaggio relativamente maggior solo per un valore caratteristico: il TKC. Tuttavia tale valore è l'unico, fra quelli che determinano la classe di precisione, ad essere la misura dello scostamento dal valore effettivo. Ne consegue che la sua influenza è considerevolmente inferiore, in particolare quando si eseguono misurazioni in campi di carico parziali (vedere più avanti).


Sensibilità C

È la distanza fra i valori del segnale di uscita alla coppia nominale ed alla coppia zero. Per i torsiometri HBM vengono solitamente specificate due sensibilità differenti: una per coppia in senso di rotazione orario e l'altra per quella in senso di rotazione antiorario.

 

Fig. 1 Sensibilità alla coppia nominale

La sensibilità C indica la pendenza della curva caratteristica. La curva caratteteristica è la linea retta che unisce il segnale di uscita SM0 del torsiometro, già montato ma non caricato (segnale iniziale della coppia), al segnale di uscitaSn alla coppia nominale, rilevata per coppia ascendente. Essa è specificata dalla semplice equazione

C = Sn − SM0

La sensibilità e la coppia nominale formano un noto paio di valori che mettono in relazione una coppia data con la rispettiva estensione del segnale di uscita. Dato tale paio di valori, lo si può usare per configurare l'amplificatore. Usualmente il secondo paio di valori è costituito dalla coppia zero e dal segnale di zero (ad esempio segnale di uscita = segnale iniziale della coppia).

Sensibilità nominale

È il valore nominale che caratterizza la sensibilità del trasduttore. Solitamento esso è il medesimo sia per coppia in senso orario che coppia in senso antiorario.

La sensibilità nominale è il valore che caratterizza rispettivamente il tipo di trasduttore ed il suo campo di misura. Tuttavia l'effettiva sensibilità del singolo trasduttore è eguale alla sensibilità nominale solo entro le tolleranze specificate.

Tolleranza della sensibilità

È la deviazione ammissibile fra la sensibilità effettiva e la sensibilità nominale. Essa è espressa in percentuale rispetto alla sensibilità nominale.

Per i torsiometri HBM la sensibilità effettiva viene misurata individualmente prima della spedizione e riportata sul protocollo di prova o sul certificato di taratura. Per questa ragione la tolleranza della sensibilità non rientra nella specifica della classe di precisione.


Influenza della temperatura

Influenza della temperatura sulla sensibilità

L'influenza della temperatura sulla sensibilità è la variazione del segnale di uscita effettivo causata da 10 K di variazione della temperatura alla coppia nominale, riferita alla sensibilità nominale. Il valore specificato è quello massimo verificato in tutto il campo nominale di temperatuta.

L'influenza della temperatura sulla sensibilità (detta anche coefficiente termico della sensibilità) è la misura dell'effetto della temperatura sul segnale di uscita, con trasduttore caricato. Quando si determina tale valore, il segnale di uscita deve essere corretto sottraendo il segnale iniziale della coppia alla rispettiva temperatura. A tal scopo si deve stabilire uno stato di temperatura stazionaria.

La temperatura significativa è quella del trasduttore. Lo stato di temperatura stazionaria è definita dalla HBM quale la massima variazione di temperatura che, nel periodo di 15 minuti, non varia oltre 0,1 K. L'entità della deviazione è data in percentuale dell'estensione effettiva del segnale di uscita alla rispettiva coppia applicata (nel caso di carico alla coppia nominale essa corrisponde alla sensibilità).

L'influenza della temperatura sulla sensibilità provoca la variazione della pendenza della curva caratteristica (vedere figura 2). Ciò è particolarmente importante quando il torsiometro opera ad una temperatura significativamente diversa da quella di riferimento. Tuttavia, nel caso di campi di carico parziali, l'influenza è molto bassa dato che la deviazione che ne deriva agisce sempre in una percentuale dell'estensione del segnale di uscita effettivo.

Notare che di solito le influenze della temperatura sulla sensibilità e sul punto zero (TK0) si sovrappongono l'una all'altra.

Esempio:

Si consideri un torsiometro con coppia nominale di 1 kN⋅m, influenza della temperatura sulla sensibilità TKC ≤ 0,1 %, temperatura di riferimento di 23 °C e campo nominale di temperatura da +10 °C a +60 °C.

Se il trasduttore opera alla temperatura di 33 °C (oppure 13 °C), l'entità della deviazione della sensibilità dovuto alla variazione di temperatura sia dello 0,1 %.

Per la coppia di 1 kN⋅m (coppia nominale), il valore della deviazione sarà di 1 N⋅m.

Tuttavia, per la coppia di 200 N⋅m, il valore della deviazione sarà di solo 0,2 N⋅m dato che il TKC è sempre una deviazione percentuale riferita all'estensione corrente del segnale di uscita effettivo. Ciò è dovuta al fatto che la sensibilità è riferita alla misura della pendenza della linea retta.

Usare lo stesso trasduttore a 43 °C (variazione di 20 K dalla temperatura nominale), può causare la massima deviazione di fino allo 0,2 % nel caso peggiore. Ciò non succede usandolo a 3 °C, dato che questa temperatura non rientra nel campo nominale di temperatura.

Influenza della temperatura sul segnale di zero

L'influenza della temperatura sul segnale di zero è la variazione del segnale di uscita del trasduttore scarico causata da 10 K di variazione della temperatura, riferita alla sensibilità nominale. Il valore specificato è quello massimo verificato in tutto il campo nominale di temperatuta.

L'influenza della temperatura sullo zero (detta anche coefficiente termico del segnale di zero) viene determinata misurando la variazione del segnale effettivo a coppia zero causata della variazione di 10 K della temperatura, dopo aver ristabilito lo stato di temperatura stazionaria. La temperatura significativa è quella del trasduttore. Lo stato di temperatura stazionaria è definita dalla HBM quale la massima variazione di temperatura che, nel periodo di 15 minuti, non varia oltre 0,1 K.

Fig. 2 Influenza della temperatura sulla sensibilità TKC e sul punto zero TK0.
L'influenza della temperatura sul segnale di zero provoca la traslazione parallela della curva caratteristica (vedere figura 2). Ciò è particolarmente importante quando il trasduttore opera ad una temperatura significativamente diversa da quella di riferimento. Tarando od azzerando alla temperatura di esercizio, si può eliminare l'errore di misura dovuto all'effetto della temperatura sul segnale di zero. Notare che di solito le influenze della temperatura sulla sensibilità e sul punto zero (TKC) si sovrappongono l'una all'altra.

Esempio:

Si consideri un torsiometro con coppia nominale di 1 kN⋅m, influenza della temperatura sulla sensibilità TK0 ≤ 0,05 %, temperatura di riferimento di 23 °C e campo nominale di temperatura da +10 °C a +60 °C.

Se il trasduttore opera alla temperatura di 33 °C (oppure 13 °C), l'entità della deviazione della sensibilità dovuto alla variazione di temperatura sia dello 0,1 %.

Se il trasduttore opera alla temperatura di 33 °C (oppure 13 °C), l'entità della deviazione del segnale di zero sia di fino allo 0,05 % della sensibilità nominale. Ciò corrisponde alla deviazione del valore indicato di 0,5 N⋅m. Tale deviazione è indipendente dalla coppia a cui è caricato il trasduttore.

Usare lo stesso trasduttore a 43 °C (variazione di 20 K dalla temperatura nominale), può causare la massima deviazione di fino allo 0,2 % nel caso peggiore. Ciò non succede usandolo a 3 °C, dato che questa temperatura non rientra nel campo nominale di temperatura.


Desvio da linearidade

Valor absoluto do desvio máximo de uma curva característica do transdutor determinada com carga crescente com relação à reta de referência que se aproxima da curva característica de uma reta linear (ideal). O valor especificado é expressado como uma porcentagem do valor característico C.

Para a determinação do desvio da linearidade uma série de medições é tomada com a carga crescente, de zero ao torque nominal. A reta de referência é a melhor linha reta que passa pelo ponto inicial, sendo equivalentes os desvios máximos (para cima/para baixo) do sinal de medição (veja figura 3). O desvio da linearidade especificada é o desvio máximo do sinal de saída real com relação à reta de referência. Isso pode ser também descrito como a metade da largura da banda de tolerância que é simétrica à reta de referência.

O desvio da linearidade deve ser levado em consideração, dado que, normalmente, ao se ajustar a cadeia de medição, a curva característica é presumida em forma de reta. Não obstante, sua influência é maior quando um transdutor é empregado em um campo muito amplo de cargas (no caso mais extremo, do torque zero até o torque nominal).

Figura 3: Determinação do desvio da linearidade
Desvio da linearidade incluindo histerese

Deviazione della linearità ed isteresi

La deviazione della linearità ed isteresi specifica l'entità della massima deviazione (valore assoluto) del segnale di uscita dalla linea retta di riferimento. La retta di riferimento è la miglior retta passante per il punto iniziale (vedere figura 5). In essa è considerata sia la deviazione della linearità che l'isteresi. Il valore dato è espresso in percentuale della sensibilità C.

Il ciclo di carico per determinare la deviazione della linearità ed isteresi copre l'intero campo di misura del trasduttore, dallo zero alla coppia nominale e ritorno alla coppia zero (vedere figura 5). La linea retta di riferimento è la miglior retta passante per il punto iniziale, in modo che le massime deviazioni (ascendente/discendente) dal segnale di misura siano del medesimo valore.


Fig. 5: Determinazione della deviazione della linearità con isteresi compresa dlh , da un ciclo carico-scarico

La deviazione della linearità ed isteresi può essere anche descritta come la semiampiezza della banda di tolleranza che sia simmetrica alla linea retta di riferimento (vedere figura 5). La sola differenza con la procedura per determinare la deviazione della linearità dlin è che, in questo caso, il ciclo di carico comprende anche le misurazioni per carico discendente. Questa differenza ha effetto sia sul calcolo della linea retta di riferimento che su quello delle deviazioni dalla retta di riferimento.

Per determinare questo dato, la HBM procede come segue:

  • Il trasduttore viene precaricato con coppia antioraria e con tre cicli di carico da zero al 100 % della coppia nominale e ritorno alla coppia zero. Lo scopo è l'eliminazione dell'influenza del posizionamento di bulloni di montaggio e la spianatura delle superfici di contatto.
  • Un ciclo di carico con coppia antioraria e registrazione dei rispettivi valori di misura a gradini di carico predefiniti (nelle prove effettuate durante la produzione alla HBM i gradini di carico sono ad esempio 0 %, 50 %, 100 %, 50 % e 0 % di Mnom)
  • Il trasduttore viene precaricato con coppia oraria e con tre cicli di carico da zero al 100 % della coppia nominale e ritorno alla coppia zero.
  • Un ciclo di carico con coppia oraria e registrazione dei rispettivi valori di misura a gradini di carico predefiniti
  • Calcolo della miglior linea retta secondo le definizioni anzi dette, separatamente per coppia oraria e coppia antioraria.
  • L'entità della massima deviazione dalla miglior linea retta viene determinata separatamente per coppia antioraria e coppia oraria.

La deviazione della linearità ed isteresi ha importanza in quanto, durante l'aggiustamento della catena di misura solitamente si presume che la curva caratteristica sia una linea retta. Il suo effetto è massimo quando quando il trasduttore è soggetto al più esteso campo di misura e non sia possibile scaricarlo fra due misurazioni rilevanti, in caso estremo dalla coppia zero fino alla coppia nominale.

Esempio:

Si consideri un torsiometro a flangia T10FS la cui massima deviazione della linearità ed isteresi ammissibile sia del ≤ 0,05 % e la sensibilità nominale sia 5 kHz. Effettuato l'aggiustamento ottimale della catena di misura, l'errore del segnale di misura dovuto alla deviazione della linearità ed isteresi non supera i 2,5 Hz.


Isteresi relativa

L'isteresi relativa, od errore relativo di reversibilità, è la differenza dei segnali di uscita misurando la medesima coppia applicata con gradini di carico ascendenti e discendenti (vedere figura 4). Viene dato il valore della deviazione maggiore (valore assoluto) nel campo di misura, espresso in percentuale e riferito alla sensibilità C.

L'errore relativo di reversibilità è una misura dell'isteresi, cioé della differnza fra la curva caratteristica rilevata per coppia ascendente e quella per coppia discendente. Per determinare l'isteresi relativa, viene registrato un ciclo di carico dalla coppia zero alla coppia nominale e ritorno alla coppia zero. Il calcolo pratico si basa sulla misurazione di un numero predefinito di punti nel ciclo di carico (p.es. 0 %, 50 %, 100 % di Mnom).

L'isteresi descrive la dipendenza del segnale di misura dalla storia di caricamento del trasduttore. Essa è di particolare importanza se il trasduttore viene usato per un'ampia estensione del campo di misura e non sia possibile scaricarlo fra l'acquisizione di due punti di misura rilevanti. Il caso estremo è l'uso dalla coppia zero alla coppia nominale. L'effetto dell'isteresi è significativamente inferiore per ciclo di carico parziale che per ciclo di carico che copra l'intera coppia nominale.

Fig. 4: Determinazione dell'isteresi relativa dhy da un ciclo carico-scarico (qui basato sui gradini di carico 0 %, 50 % e 100 % di Mnom). Il valore da assumere è la massima isteresi dei gradini di carico prestabiliti (qui dhy,0 e dhy,50).


Deviazione standard relativa della ripetibilità

Per ripetibilità si intende la proprietà del segnale di uscita di ribattere lo stesso valore allorché il trasduttore venga caricato molteplici volte alla medesima coppia. Durante le misurazioni deve restare invariata la posizione di montaggio ed il torsiometro non può essere smontato e rimontato (condizioni di ripetibilità). La deviazione standard indica la deviazione media fra tutte le misurazioni effettuate più volte alla medesima coppia e nelle medesime condizioni.

La deviazione standard relativa della ripetibilità è una misura della precisione della ripetibilità secondo la DIN 1319. Essa viene definita deviazione standard relativa della ripetibilità in accordo alla DIN 1319 ed è espressa in percentuale del campo di estensione del segnale coperto durante la procedura di prova. Essa è il risultato statistico delle deviazioni occasionali di misura. Per questa ragione devono restare costanti tutte quelle condizioni che, se cambiate, possono variare le deviazioni di misura sistematiche (condizioni di ripetibilità secondo DIN 1319).

La determinazione della deviazione standard relativa della ripetibilità è una prova di tipo effettuata con un sistema di taratura statico, come segue:

  • Il torsiometro viene precaricato alla coppia nominale. Il segnale di misura S1,100% viene rilevato alla coppia nominale.
  • Il carico viene ridotto al 50 % della coppia nominale. Il segnale di misura S1,50% viene rilevato alla metà della coppia nominale.
  • Si applica un carico alternato fra il 50 % ed il 100 % della coppia nominale. I segnali di misura Si,50% ed Si,100% vengono rilevati ogni 10 valori di misura di ciascun ciclo di alternanza della coppia.
  • Per calcolare la deviazione standard relativa viene impiegata la sottostante equazione (in terminil matematici, la deviazione standard empirica di un campione casuale) per ciascuna coppia, rifetrendola all'estensione del segnale di uscita:

con n =10 misurazioni per ciascuna coppia applicata (50 % oppure 100 %) e la media aritmetica dei segnali di misura secondo

  • Nei dati tecnici viene specificato il maggiore, cioè il peggiore, dei due valori σrel,50% e σrel,100%.

Esempio:

Il torsiometro T10F della HBM ha deviazione standard relativa della ripetibilità σrel ≤ 0,03%. Questo valore è riferito all'estensione del segnale di uscita fra le coppie applicate. Se ad esempio la - coppia nominale è di 1 kN·m, il valore corrisponde all'estensione di 500 N·m secondo le condizioni di prova sopra specificate. Ne consegue che, in questo caso, la deviazione standard relativa della 5 ripetibilità è ≤ 0,15 N·m.

Nel seguente esempio, la ripetibilità (specificata quantitivamente dalla deviazione standard della - ripetibilità σrel) è di speciale importanza per l'utente. Con un banco prova per motori a combustione vengono effettuate misurazioni comparative con diverse regolazioni dell'elettronica di controllo del motore. Lo stato di montaggio del trasduttore e le condizioni ambientali restino invariate. Le storie di caricamento per le diverse misurazioni siano identiche. In questo tipo di misurazione, le e differenze fra i valori di coppia delle serie di prove individuali sono molto più importanti dei valori di coppia assoluti. In queste circostanze, il contributo del torsiometro all'incertezza di queste s differenze è data dalla propria ripetibilità.


Limiti del Carico

Velocità nominale di rotazione

La velocità nominale di rotazione è il limite della velocità a partire dalla velocità zero. Essa è egualmente valida sia per rotazione oraria che per rotazione antioraria.

Coppia nominale

La coppia nominale Mnom è la coppia che definisce il limite superiore del campo di misura per cui vengono mantenute le proprietà del trasduttore.

Massima coppia di esercizio

La massima coppia di esercizio è quella per cui sussiste la relazione univoca fra il segnale di misura e la coppia applicata. Tuttavia, oltre la coppia nominale, i valori limite delle specifiche possono essere superati.

Se il trasduttore viene usato fra la coppia nominale e la massima coppia di esercizio, i valori limite specificati verranno di nuovo mantenuti allorché lo si ritornerà ad usare entro i valori della coppia nominale. Può capitare una leggera deriva del segnale di zero, ma ciò non è considerata una violazione delle specifiche.

I torsiometri si possono usare fino alla massima coppia di esercizio, sebbene si debba contare sul leggero decadimento delle proprietà di misura.

La massima coppia di esercizio può essere limitata anche dalle caratteristiche elettriche (campo di modulazione dell'elettronica interna di amplificazione) o da quelle meccaniche (battuta di sovraccarico). Nel caso il torsiometro non possieda ne elettronica interna che protezione da sovraccarico meccanico, la massima coppia di esercizio e la coppia limite sono frequentemente coincidenti.

Coppia limite

La coppia limite è quella fino a cui non si hanno variazioni permanenti delle caratteristiche di misura del torsiometro.

Se il trasduttore viene usato fra la coppia nominale e la massima coppia di esercizio, i valori limite specificati verranno di nuovo mantenuti allorché lo si ritornerà ad usare entro i valori della coppia nominale. Può capitare una leggera deriva del segnale di zero, ma ciò non è considerata una violazione delle specifiche.

Nel caso di carico oscillante continuo, invece della coppia limite si devono prendere in considerazione le bande di oscillazione descritte in seguito.

Coppia di rottura

La coppia di rottura è la coppia oltre la quale si può avere la distruzione meccanica del torsiometro.

Fra la coppia limite e quella di rottura non si avrà la distruzione meccanica del torsiometro, ma possono capitare tali danni da rendere inutilizzabile permanentemente il trasduttore.

Fig. 6: Carichi limite


Banda di oscillazione ammissibile

La banda di oscillazione ammissibile è la variazione dell'ampiezza di oscillazione sinusoidale della coppia a cui il trasduttore può essere assoggettato per 10•106 cicli di oscillazione, senza causare variazioni significative delle proprie caratteristiche metrologiche.

L'ampiezza viene data come valore picco-picco, cioè la differenza fra la coppia massima e quella minima. Vedere anche figura 7. Oltre alla banda di oscillazione ammissibile è anche necessario definire il limite superiore ammissibile della coppia che può essere applicata. Usualmente, questo limite superiore coincide con la coppia nominale (senso positivo e negativo). I valori divergenti devono essere citati esplecitamente nelle specifiche.

Il concetto è stato preso dalla norma DIN 50100 la quale tratta delle prove di fatica nell'ambito delle prove dei materiali, ed è stato trasferito dalle sollecitazioni meccaniche alle coppie (momenti torcenti).

Il fattore determinante per la resistenza alla fatica è soltanto il numero di cicli di oscillazione. La frequenza, se all'interno del campo di frequenze rilevante per i processi* meccanici, non è decisiva. In accordo alla DIN 50100 si può presumere con stretta approssimazione che, in base al numero di 10 ·106 cicli di carico eseguiti dalla HBM sui materiali di acciaio, questi componenti siano resistenti alla fatica.

Il limite superiore della coppia nel caso di carico oscillante sostituisce esplicitamente il dato sul valore medio del carico oscillante. All'interno del campo definito dai limiti positivo e negativo, sono ammissibili sia coppie pulsanti che coppie alternate (vedere figura 7).

 

Fig. 7: Termini usati in relazione all'ampiezza di oscillazione ammissibile

 

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*) vedere anche: H.-J. Bargel, G. Schulze: Werkstoffkunde (Scienza dei Materiali), VDI-Verlag GmbH, Düsseldorf, Germany 1988


Carichi Parassiti

Forza assiale limite

La forza assiale limite è la massima forza longitudinale (o forza assiale) ammissibile (denominata Fa in figura 8). Se la forza assiale limite viene superata, può essere danneggiata permanentemente la capacità di misurare del trasduttore.

Nei torsiometri HBM la forza assiale limite impone un limite superiore al campo di esercizio. Il torsiometro è in grado di misurare finché non viene superato questo limite di forza assiale, tuttavia non senza alcuni effetti sul segnale di misura. Il limite superiore di questa influenza viene evidenziato separatamente nei dati tecnici.

Il valore della forza assiale limite ammissibile diventa inferiore a quello dato se concomitante con altre sollecitazioni irregolari, quali il momento flettente, la forza laterale od il superamento della coppia nominale. Se ad esempio si è soggetti al 30 % sia del momento flettente limite che della forza laterale limite, è permesso solo il 40 % della forza assiale limite, purché non venga superata la coppia nominale. In presenza di carichi parassiti dovuti ad oscillazioni continue della coppia, le rispettive bande di oscillazione ammissibili possono differire dai relativi limiti di carico.

Forza laterale limite

La forza laterale limite è la massima forza laterale (in questo caso forza radiale) ammissibile (denominata Fr in figura 8). Se la forza laterale limite viene superata, può essere danneggiata permanentemente la la capacità di misurare del trasduttore.

Nei torsiometri HBM la forza laterale limite impone un limite superiore al campo di esercizio. Il torsiometro è in grado di misurare finché non viene superato questo limite di forza assiale, tuttavia non senza alcuni effetti sul segnale di misura. Il limite superiore di questa influenza viene evidenziato separatamente nei dati tecnici.

Il valore della forza laterale limite ammissibile diventa inferiore a quello dato se concomitante con altre sollecitazioni irregolari, quali il momento flettente, la forza assiale od il superamento della coppia nominale. Se ad esempio si è soggetti al 30 % sia della forza assiale limite che del momento flettente limite, è permesso solo il 40 % della forza laterale limite, purché non venga superata la coppia nominale. In presenza di carichi parassiti dovuti ad oscillazioni continue della coppia, le rispettive bande di oscillazione ammissibili possono differire dai relativi limiti di carico.

Momento flettente limite

Il momento flettente limite è il massimo momento flettente ammissibile (denominato Mb in figura 8). Se il momento flettente limite viene superato, può essere danneggiata permanentemente la capacità di misurare del trasduttore.

Nei torsiometri HBM il momento flettente limite impone un limite superiore al campo di esercizio. Il torsiometro è in grado di misurare finché non viene superato questo limite di momento flettente, tuttavia non senza alcuni effetti sul segnale di misura. Il limite superiore di questa influenza viene evidenziato separatamente nei dati tecnici.

Il valore del momento flettente limite ammissibile diventa inferiore a quello dato se concomitante con altre sollecitazioni irregolari, quali la forza assiale, la forza laterale od il superamento della coppia nominale. Se ad esempio si è soggetti al 30 % sia della forza assiale limite che della forza laterale limite, è permesso solo il 40 % del momento flettente limite, purché non venga superata la coppia nominale. In presenza di carichi parassiti dovuti ad oscillazioni continue della coppia, le rispettive bande di oscillazione ammissibili possono differire dai relativi limiti di carico.

Fig. 8: Carichi parassiti: forza assiale Fa, forza laterale Fr, momento flettente Mb


Temperature

Temperatura di riferimento

Se non viene specificato altrimenti, la temperatura di riferimento è quella entro cui sono valide le specifiche del trasduttore.

Campo nominale di temperatura

Il campo nominale di temperatura è il campo di temperatura ambiente entro cui può operare il trasduttore in tutte le sue applicazioni pratiche ed entro cui vengono mantenuti tutti i valori limite delle sue caratteristiche metrologiche specificati nei dati tecnici.

Campo della temperatura di esercizio

Il campo della temperatura di esercizio è il campo della temperatura ambiente entro cui può operare il trasduttore senza subire variazioni permanenti delle sue proprietà metrologiche.

Alle temperature che rientrano nel campo della temperatura di esercizio, ma che eccedano il campo nominale di temperatura, non si ha garanzia che vengano mantenuti i valori limite specificati per le proprietà metrologiche.

Campo della temperatura di magazzinaggio

Il campo della temperatura di magazzinaggio è il campo della temperatura ambiente entro cui può essere custodito il trasduttore, non soggetto a carico meccanico od elettrico, senza subire variazioni permanenti delle sue proprietà metrologiche.