Gli estensimetri misurano le onde di pressione
Normalmente una semplice macchina di prova non è in grado di applicare gli elevati tassi di deformazione richiesti. Perciò, per misurare tali grandezze dinamiche viene utilizzata la cosiddetta barra frazionata di Hopkins (split Hopkinson bar). Queste misurazioni furono proposte dall'ingegnere elettricista inglese Bertram Hopkinson già nel 1914. La configurazione oggi usata si basa su una modifica sviluppata nel 1949 a Londra da Herbert Kolsky. Talvolta essa viene denominata barra frazionata di Hopkinson Kolsky.
Il campione del materiale viene inserito fra le due aste della barra frazionata di Hopkinsonr: la barra incidente e la barra di trasmissione. Il cosiddetto striker (percussore) - ad esempio un proiettile accelerato con aria compressa - colpisce la barra incidente causando un'onda di pressione. Quest'onda di pressione corre lungo la prima barra. Parte dell'onda viene riflessa dall'estremità della barra, l'altra parte corre lungo il campione di materiale e nella barra di trasmissione. Gli estensimetri (ER) applicati sulla superficie della barra incidente e della barra di trasmissione misurano le deformazioni causate dalle onde di pressione. Ciò consente di determinare l'ampiezza dell'onda di pressione applicata originariamente alla barra incidente, quella dell'onda di pressione riflessa e quella dell'onda di pressione trasmessa. Gli estensimetri circuitati a ponte di Wheatstone. Dato che le onde di pressione corrono lungo le barre alla velocità del suono, è necessario un sistema di misura altamente dinamico che offra la banda passante altrettanto elevata di circa 100 kHz.