Quando ha iniziato la sua attività nel 2010, GreenMot non ha certo scelto una strada facile e comoda. Nel mercato dei test sui motori agiscono infatti molti attori, tra cui alcuni leader affermati. All’epoca, il mercato aveva sperimentato diversi periodi di crisi, in particolare nel settore dell’automotive. E GreenMot non ha scelto un modo facile per farsi largo nel mercato: ha invece deciso di partire da zero, senza rilevare una società esistente, e dovendo quindi crearsi dal nulla il proprio portfolio di clienti. Ma il suo fondatore e presidente, Stéphane Londos, grazie alla sua esperienza, ha scelto un approccio che ha rapidamente permesso alla società di crearsi un solido portfolio personale. Si è concentrato sui test di precisione sviluppando, in mancanza di un sensore adatto, un sensore personalizzato in grado di adattarsi alla struttura da testare e non viceversa.
E'così che GreenMot usa il suo sensore integrato direttamente nel motore per misurare la coppia del motore da testare. Questo sensore è stato sviluppato appositamente per essere adattato alle sollecitazioni meccaniche e ambientali del motore. Al centro di questa strategia c’è HBM. In qualità di partner di GreenMot fin dall’inizio, HBM fornisce una catena di strumentazione completa per la maggior parte delle applicazioni Greenmot. Entrambe le società beneficiano della partnership: GreenMot riesce a distinguersi dalla concorrenza mentre HBM di consolida il proprio know-how nelle applicazioni sui motori e utilizza le nuove conoscenze ed esperienze per lo sviluppo dei prodotti.
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